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MIA MAMMA E' UNA MARCHESA
MIA MAMMA E' UNA MARCHESA
Teatro

90 min

Lingua: Italiano

Regia: Ippolita Baldini

Con: Ippolita Baldini

Critica Mia mamma è una Marchesa non vuole essere solamente il racconto di una storia privata, ma punta a diventare lo strumento di una riflessione più ampia sul desiderio di realizzazione personale, una riflessione che riguarda tutti, perché l’insicurezza non fa distinzioni sociali.

Scegliere l’uomo giusto con cui stare, in un qualche modo, significa scegliere la propria
identità. Questo spettacolo si suddivide in nove capitoli, nove avventure della
protagonista, Roberta. Ciascun capitolo ha il suo costume e le sue immagini. Un’Italia
aristocratica, una forma, un contenuto e tanta, tantissima ironia. Il ritmo è
incalzante, il racconto scorre e Roberta si arrabatta nella vita e nelle avventure con grande spirito. Roberta è, infatti, in
una situazione di continua incertezza
esistenziale ed affronta le sue giornate con
profondo disagio, qualunque sia il contesto
in cui si trova a viverle; Roberta è legata alle abitudini della famiglia ma vorrebbe
liberarsene, ama il proprio lavoro ma non le basta; Roberta vorrebbe andarsene, fuggire
via lontano, ma quando effettivamente si
allontana da casa percepisce, dentro di sé, un’insopportabile nostalgia. Per lei la vita
accade sempre altrove. Il monologo, nel quale la voce narrante della protagonista
è sempre accompagnata dai commenti della madre, che svolge quasi un ruolo da
spalla comica, racconta un pezzo della
vita di Roberta: una fuga a New York, un
amore che forse non è vero e tanta voglia
di capire qual è il proprio posto nel mondo.

90 min

Lingua: Italiano

Regia: Ippolita Baldini

Con: Ippolita Baldini

Critica Mia mamma è una Marchesa non vuole essere solamente il racconto di una storia privata, ma punta a diventare lo strumento di una riflessione più ampia sul desiderio di realizzazione personale, una riflessione che riguarda tutti, perché l’insicurezza non fa distinzioni sociali.

Scegliere l’uomo giusto con cui stare, in un qualche modo, significa scegliere la propria
identità. Questo spettacolo si suddivide in nove capitoli, nove avventure della
protagonista, Roberta. Ciascun capitolo ha il suo costume e le sue immagini. Un’Italia
aristocratica, una forma, un contenuto e tanta, tantissima ironia. Il ritmo è
incalzante, il racconto scorre e Roberta si arrabatta nella vita e nelle avventure con grande spirito. Roberta è, infatti, in
una situazione di continua incertezza
esistenziale ed affronta le sue giornate con
profondo disagio, qualunque sia il contesto
in cui si trova a viverle; Roberta è legata alle abitudini della famiglia ma vorrebbe
liberarsene, ama il proprio lavoro ma non le basta; Roberta vorrebbe andarsene, fuggire
via lontano, ma quando effettivamente si
allontana da casa percepisce, dentro di sé, un’insopportabile nostalgia. Per lei la vita
accade sempre altrove. Il monologo, nel quale la voce narrante della protagonista
è sempre accompagnata dai commenti della madre, che svolge quasi un ruolo da
spalla comica, racconta un pezzo della
vita di Roberta: una fuga a New York, un
amore che forse non è vero e tanta voglia
di capire qual è il proprio posto nel mondo.
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